domenica 22 maggio 2011

DODO

Il Dodo o dronte visse nelle isole Mauritius fino al 1627. Era un uccello inetto a volare.
Il mito secondo cui l'estinzione sarebbe stata dovuta alla caccia da parte dei marinai pare infondato; fonti sia portoghesi sia olandesi descrivono la carne del dodo come poco appetibile. Se il termine dodo deriva dal portoghese doudo (doido nel portoghese moderno), per "sempliciotto", forse inteso anche come "preda facile" probabilmente per l'impacciato movimento sulla terra ferma, il termine olandese walgvogel significa "uccello disgustoso". La tesi più accreditata è che il dodo si sia estinto in seguito alla distruzione del suo habitat da parte dei coloni, che condannarono il dodo disboscando l'isola e introducendo specie animali antagoniste come cani, maiali, ratti e scimmie. È doveroso comunque ricordare un altro probabile fattore che ha contribuito all'estinzione della specie, ovvero la scarsa difendibilità della prole, dovuta alla nidificazione a terra e alla scarsa mobilità degli individui della specie. Sebbene infatti il sapore delle carni di questo uccello non fosse particolarmente gradito al palato dei coloni, le uova restavano comunque commestibili per alcune delle sopracitate specie antagoniste e per l'uomo stesso. Quest'aspetto si inserirebbe verosimilmente in una attendibile ricostruzione del quadro di eventi che ha portato all'estinzione dell'animale. Secondo alcune fonti, l'ultimo dodo sarebbe stato avvistato nel 1662;[1] altre riportano il 1681 come anno dell'estinzione.[2]

La presunta simbiosi con la Calvaria major

Negli ultimi anni del 1900, in seguito all'estinzione del dodo, si notò che sull'isola il numero delle Calvaria major[3], un albero che era assai diffuso nel luogo, si era drasticamente abbassato e che le loro età erano decisamente avanzate, facendo risalire la nascita degli alberi rimasti a 300 anni prima, periodo in cui si sono visti gli ultimi dodo. Questo ha portato a ipotizzare che la Calvaria major e il Raphus cucullatus fossero uniti in qualche modo, fino a dipendere l’uno dall’altro, vivendo, perciò, in una simbiosi. Si suppone che il dronte si nutrisse dei frutti della Calvaria e che il suo robusto ventriglio avesse un'azione erosiva sui duri tegumenti del seme, rendendolo così germinabile. Attualmente sopravvivono solo pochi, vecchissimi esemplari di questo albero.
RINOCERONTE LANOSO

Il Rinoceronte lanoso  è una specie estinta di rinocerontidi.Era chiamato cosi perchè a differenza delle altre specie di rinoceronti possedeva una fitta pelliccia .Visse nel Pleistocene in Europae Asia, Le dimensioni erano ragguardevoli: il peso si aggirava tra le due e le tre tonnellate, l'altezza raggiungeva i due metri alla spalla e la lunghezza dell'intero animale poteva sfiorare i 4 metri. La taglia, in sostanza, era molto simile a quella dell'attuale rinoceronte bianco (Ceratotherium simum). La testa era dotata di due corni: il primo, più grande, poteva raggiungere il metro di altezza e aveva una forma appiattita, mentre quello più piccolo non superava i 40 centimetri. Alcune pitture rupestri suggeriscono che il rinoceronte lanoso possedesse una zona di pelo più scuro a metà del corpo.Secondo gli studiosi si estinse a causa dei cambiamenti climatici ma può darsi anche per la caccia degli uomini.il suo areale comprendeva le zone dalla Corea fino alla Spagna.. I suoi scheletri sono particolarmente comuni in Russia, dove viveva insieme ai mammut lanosi. Alla fine del Pleistocene, questo rinoceronte raggiunse la massima diffusione e divenne il più diffuso tra tutti i rinoceronti, viventi o estinti. Sembra però che, al contrario di altri, il rinoceronte lanoso non abbia mai attraversato la Beringia per raggiungere l'Alaska.
VOLPE DELLE FALKAND

La volpe delle Falkand , lupo antartico o Warrah era l'unico mammifero delle isole Falkand.Visse fino al 1876.
Il primo avvistamento che conosciamo fu quello del capitano John Strong nel 1692.[2] Louis Antoine de Bougainville lo definì lupo-volpe. Il termine "warrah" deriva dalla parola aguará ("volpe" in Guaraní).
Quando Charles Darwin visitò le isole nel 1833 chiamò la specie Canis antarcticus e lo descrisse come comune e mansueto.
I coloni delle isole consideravano il lupo una minaccia per le greggi ed organizzarono una campagna di caccia su vasta scala. Lo sterminio della specie, facilitato dall'assenza di foreste e dalla docilità degli animali che non avevano predatori naturali, fu completato in breve tempo.
Un esemplare fu portato allo zoo di Londra nel 1868, ma sopravvisse per pochi anni.[3]
QUAGGA

La Quagga viveva nel sudafrica fino al 1883 quando si estinse.Dopo alcuni incroci selettivi è stta ricreata, anche se credo che non potremo mai più vedere una Quagga vera e propria , ovviamente però si potrebbe clonare ,infatti già gli scienziati ci stanno provando.Si distingueva dalle altre zebre perchè sembrava un incrocio fra un cavallo e una zebra .Per chi l ha potuta vedere penso che sia stato davvero fortunato perche lo considero l'Equide più bello.
Prima ancora che il dibattito giungesse al termine, la quagga fu cacciata fino all'estinzione per la sua carne e per procurarsi pascoli per il bestiame domestico. L'ultima quagga allo stato brado fu probabilmente abbattuta sul finire degli anni Settanta del XIX secolo, mentre l'ultimo esemplare in cattività morì il 12 agosto 1883 nello zoo Artis Magistra di Amsterdam.
A causa della confusione esistente, la quagga si estinse prima ancora che il dubbio riguardo alla sua classificazione venisse risolto. Recenti ricerche genetiche, tuttavia, hanno dimostrato che in realtà la quagga era una sottospecie fra le varie esistenti della zebra delle pianure .

giovedì 3 marzo 2011

E' una specie estinta di bovino che viveva in Europa.
Questa specie venne addomesticata nel Caucaso intorno al VI secolo A.C. La causa dell'estinzione
fu data dal fatto che diritto di cacciare i grandi animali fu ristretto solo ai nobili, fino a divenire gradualmente una prerogativa solo delle famiglie reali. Con il declino della popolazione degli uri, la caccia cessò, ma le corti reali continuarono a ingaggiare dei guardacaccia che provvedessero al mantenimento di campi aperti per il pascolo degli uri. In cambio del servizio reso i guardacaccia furono esonerati dalle tasse locali e un decreto giudicò la caccia di frodo all'uro punibile con la morte. Nel 1564, i guardacaccia, secondo le stime reali, erano a conoscenza di solo 38 animali. L'ultimo uro visto vivo, una femmina, morì nel 1627 nella foresta di Jaktorów, in Polonia.
Il monumento di sotto si trova a Jaktorów dove morì l'ultimo esemplare di Uro ed è dedicato a lui.

 

E' una sottospecie di stambecco che viveva nella Catalogna settentrionale.Questa specie si è sfortunatamente estinta nel 2000.
Già nel 1900 il numero degli esemplari  era sceso a 100 , nel
1910 erano in 40 e il 6 Gennaio 2000 è stato trovato morto
l'ultimo esemplare della specie.Una compagnia biomedica
sta tentando di clonare l'animale,però anche se riuscissero
nel esperimento non servirebbe a molto perche il dna è di una
femmina.


mercoledì 2 marzo 2011

Ara gialloverde della Giamaica

Questo esemplare di ara estinto era endemico della Giamaica,venne visto l ultima volta dal reverendo Comard  nel 1842 nel distretto di Saint James. Il primo avvistamento di questa specie avvenne nel 1810 vicino alle montagne di trelawny(Giamaica).

DESCRIZONE
Avevano,una testa rossa collo, spalle e parti inferiori del corpo di un verde chiaro e vivace, con le più grandi penne e piume delle ali color blu. La coda era scarlatta e blu sulla superficie superiore, con le piume sia sotto la coda che sotto le ali di un colore arancio intenso.
Il suo nome scientifico è Ara erythrocephala .