TIGRE DEL CASPIO
La tigre del Caspio era una sottospecie di tigre estinta nel 1980. Questa tigre viveva dall' Iran fino alla Mongolia.I risultati di una ricerca genetica del 2009 hanno dimostrato che tale animale fosse imparentato
molto strettamente con la tigre siberiana[1]. Separata da essa da una sola lettera del codice genetico, si ritiene che si sia differenziata dalla sua controparte nordica solamente nel secolo appena trascorso. Alcuni ricercatori hanno suggerito che sarebbe possibile reintrodurre alcuni esemplari di tigre siberiana nell'antico areale della tigre del Caspio con la speranza di ricreare la sottospecie scomparsa.Questa tigre ai tempi dell Impero Romano veniva fatta combattere nelle arene e questo potrò au n calo numerico.
Furono comunque gli avvenimenti dell'inizio del XX secolo a segnare la fine della tigre del Caspio: ritenendo che la diffusione dell'animale non fosse compatibile con lo sviluppo delle attività umane, le autorità russe all'inizio del '900 ordinarono all'esercito di sterminare le tigri, cosa che accadde nel giro di poco tempo. Inoltre, i coloni delle terre del Caspio cominciarono a sfruttare intensivamente la terra per coltivarvi cotone e riso, disboscando aree molto estese e distruggendo così l'habitat della tigre. A ciò, infine, si aggiunse la caccia delle prede abituali della tigre. La tigre del Caspio era inoltre ritenuta molto pericolosa per gli uomini, poiché era accusata di causare stragi. È possibile che a scatenare tale odio fosse l'attacco di qualche tigre, che, non trovando più le sue prede abituali, si spingeva fino agli insediamenti umani e attaccava gli uomini.
Un progetto di colonizzazione simile a quello del Caspio riguardò anche il Mar d'Aral, le grandi aree fluviali del Sir Daria e dell'Amu Daria e, infine, le zone montuose di confine con la Cina, l'Afghanistan e la Persia. L'ultima di queste zone in cui abitarono le tigri del Caspio è stata Tigrovaya Balka, oggi una riserva naturale incuneata nel Kirghizistan. Si sono documentati presunti avvistamenti in quest'area fino agli anni cinquanta, ma sempre senza confermarli. In Tagikistan si sono avuti avvistamenti fino al 1961.
Una politica simile nel Caucaso all'interno dell'Unione Sovietica sterminò la tigre nel moderno Azerbaigian agli inizi del secolo, benché nel 1964 si diffuse una notizia secondo la quale alcuni esemplari avevano nuovamente colonizzato l'area fino all'Iran e in seguito erano spariti. All'estremo orientale della sua distribuzione, il lago Balqaš, l'estinzione avvenne tra il 1930 e il 1940. Il divieto di caccia alla tigre nell'URSS, proclamato nel 1947, arrivò troppo tardi per la tigre del Caspio, ma servì a salvare l'ugualmente perseguitata tigre siberiana.
Le date della scomparsa della tigre del Caspio negli altri paesi sono più dubbie. L'estinzione della tigre nel bacino del Tarim (Cina) si situa intorno al 1920, quando una infelice politica di gestione delle acque accelerò la desertificazione della zona. La data della scomparsa in Afghanistan non si conosce, mentre quella più accreditata per l'Iran è il 1959, quando venne abbattuto un esemplare nel Parco Nazionale del Golestan, a est del Paese. Nonostante ciò, ci sono stati avvistamenti in questi ultimi due Paesi negli anni '60 e anche successivamente. Addirittura si parla di un esemplare abbattuto nel 1997, al nord del Paese, ma la notizia è molto incerta e ci sono buone ragioni per ritenere che l'animale morto fosse in realtà un leopardo.
Il caso della tigre in Turchia è piuttosto strano. La legislazione degli anni trenta di questo paese considerava la tigre come un flagello nell'Anatolia orientale, uno stato legale che non è cambiato fino al 2004. Quando si seppe dell'estinzione della tigre in Iran, nessuno pensò che sarebbe potuta sopravvivere in un paese più antropizzato come la Turchia, e questa sottospecie venne considerata estinta. Ma nel 1970 ne fu ucciso un esemplare a Uludure, nell'est del paese. Un botanico che lavorava nella zona giunse a fotografare la pelle dell'animale nel 1972, e tale esemplare venne giudicato piuttosto giovane (e pertanto indizio della presenza di altri esemplari adulti) per la distribuzione delle sue strisce.
Comunque, le diverse spedizioni di scienziati turchi in quella zona non sono riuscite a trovare nessun esemplare vivo, sebbene svariate persone, civili e militari distaccati alla frontiera con Iraq e Siria, abbiano dichiarato di aver avvistato esemplari in zona, in alcune occasioni, e di aver sentito ruggiti provenienti da diverse direzioni. Alcuni ex-cacciatori di frodo assicurano di aver ucciso da 3 a 5 tigri nella regione durante gli anni ottanta e di aver venduto le pelli clandestinamente in Iraq; ma come ci si aspettava, c'è sempre la possibilità di una confusione con i leopardi che abitano ancora la zona.
Si è parlato di una nuova spedizione più approfondita nell'area nel 2006, ma alla fine non ne è stato nulla. Per il momento non ci sono ancora state altre spedizioni.
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